Pianta arbustiva o suffrutice, sempreverde, tomentosa, alta fino a 1,5 m., eretta, con radice tuberosa. Foglie semplici, estipolate, lamina da ellittica a ovato-lanceolata, lunghe 8-10 cm ed alternate su fusti vegetativi, lunghe 3-8 cm. e opposte su fusti riproduttivi. Infiorescenza a ombrella, ascellare, con 2-25 fiori giallo-verdi, fiori piccoli ed insignificanti, giallo-verdi, a simmetria radiale, campanulati, calice a 5 lobi triangolari, corolla di lunghezza doppia del calice, a 5 lobi lanceolati.
Frutti: bacche piccole, globose, diametro 5-6 mm, colore rosso-arancio. Semi: molti semi gialli discoidali, diametro 2,5 mm.
PROPRIETÀ ED UTILIZZO
È conosciuta soprattutto per le sue proprietà afrodisiache e, infatti, fin dall’antichità è stata utilizzata contro i disturbi sessuali. Ma parlare dell’ "Ashwagandha" o "Withania somnifera" solo in questi termini è decisamente riduttivo. Perché questa pianta dal nome impronunciabile, che altri non è che il ginseng indiano, è un concentrato di principi in grado di combattere e prevenire naturalmente i disturbi più disparati. Non a caso, l’ "Ashwagandha" rappresenta una delle piante cardini nell’ambito della medicina ayurvedica da oltre 3000 anni, soprattutto come adattogeno. I rimedi adattogeni, secondo la tradizione ayurveda, fungerebbero un po’ come i nostri anticorpi, accrescendo la resistenza alle malattie anche nell’organismo malato e normalizzandone le condizioni patologiche.
In particolare, viene impiegata nel trattamento dell’ansia, dello stress, dei disordini neurologici, di quelli cognitivi e nelle infiammazioni. Inoltre è un ottimo tonico per il fegato, antinfiammatorio, astringente e, più recentemente viene utilizzata nel trattamento delle malattie dell’apparato respiratorio come bronchite e asma, contro l’ulcera o i disturbi del sonno.