La borragine è una pianta di tipo erbaceo che fiorisce nel periodo compreso tra gennaio e giugno. La sua diffusione è molto vasta. Infatti, la possiamo trovare in aree differenti: dai terreni incolti a quelli ricchi di flora, passando per i bordi delle strade o le zone ruderali.
La borragine può raggiungere perfino il metro d’altezza ed è costituita da un fusto principale da cui partono una serie di rami. Tutte le foglie sono ricoperte da una peluria pungente e appaiono ruvide al tatto. I fiori della pianta, invece, assumono una particolare colorazione blu violastra molto piacevole alla vista.
Le parti della borragine utilizzate in fitoterapia sono le foglie e i fiori. Le prime vengono raccolte tra aprile e giugno, mentre i secondi in estate (tra giugno e luglio).
PROPRIETÀ ED UTILIZZO
La borragine contiene al suo interno principi attivi molto utili per il nostro organismo. I principali sono: la vitamina C, il tannino, la mucillagine, gli olii polinsaturi, gli antociani e alcuni alcaloidi pirrolizidinici (come durrina, tesinina, amabilina, licosamina e supinidina).
Da queste derivano le proprietà della borragine, ovvero quelle:
• Diuretiche;
• Emollienti;
• Sudorifere;
• Antinfiammatorie;
• Espettoranti;
• Antireumatiche;
• Depurative.
L’infuso ottenuto dai fiori della pianta è utile per le sue capacità espettoranti, emollienti e diuretiche. Le foglie, invece, sono ottime come sudorifero e nella cura di reumatismi o eczemi. Bisogna sapere che ricerche recenti – non ancora confermate e/o approfondite – hanno sconsigliato l’utilizzo della borragine a causa degli alcaloidi pirrolizidinici che potrebbero risultare tossici o cancerogeni
Ad ogni modo è stato rilevato che l’impiego dell’olio, ottenuto mediante la spremitura dei semi di borragine, non causa nessun problema legato a fattori di tossicità o simili.