L’echinacea appartiene alla famiglia delle margherite, da cui eredita la disposizione della corolla e delle foglie. Il fiore assume una colorazione tendente al rosa violaceo, spesso assumono tinte cariche, e presentano una profumazione poco intensa. Questa pianta è originaria del Nord America e può arrivare a toccare il metro d’altezza.
L’echinacea viene coltivata in terreni di diversa natura, anche poveri, purché non siano ombreggiati, secchi e salini. Sopporta bene anche le condizioni climatiche estreme, basti pensare che può sopravvivere a temperature minime che toccano i -36° C.
PROPRIETÀ ED UTILIZZO
L’echinacea è una pianta medicamentosa utilizzata anche dagli stessi Nativi Americani, che la ritenevano un valido rimedio per depurare il sangue e combattere patologie come le emorroidi, gli eczemi, la sifilide i reumatismi, le ferite e le infezioni di varia natura. Nei primi del Novecento, invece, la pianta ormai giunta in Europa veniva usata da farmacisti ed erboristi come antidolorifico (anche in caso di morso di vipera) e come rimedio per difterite e tifo.
Questo soprattutto in virtù delle proprietà immunostimolanti dell’echinacea che la rendono perfetta per trattare tutti gli stati di debolezza dell’organismo. Il suo uso, inoltre, permette di rinforzare le difese naturali del nostro corpo in occasione del presentarsi dei cosiddetti malesseri di stagione, come il raffreddore, le allergie, la tosse e l’influenza. Per questo la si inizia ad assumere a scopo preventivo con l’arrivo dell’autunno. È importante ricordare che il 40% della popolazione americana la utilizza almeno una volta all’anno come tisana, decotto o integratore alimentare così da contrastare le epidemie di stagione.