Suffrutice legnoso con lunghi fusti striscianti, l'Uva ursina cresce nei luoghi sassosi e nelle brughiere delle Alpi e degli Appennini fino a 2400 mt di altitudine e deve il suo nome volgare al fatto che gli orsi sono molto ghiotti dei suoi frutti rossi farinosi.
Può essere facilmente scambiata col Mirtillo rosso che, a differenza dell'Uva ursina, possiede però rami eretti.
I frutti sono commestibili perché innocui, ma non molto gradevoli da mangiare.
PROPRIETÀ ED UTILIZZO
È tradizionalmente impiegata nelle patologie delle vie urinarie e nel trattamento delle litiasi renal. Le foglie hanno infatti la prerogativa di trattare tutte le infiammazioni dell'apparato genito-urinario e in particolare le pieliti, le cistiti, le uretriti, le nefriti e in genere incontinenza, ritenzione urinaria, ipertrofia prostatica e leucorrea.
L'azione dell'Uva ursina è dovuta a una contemporanea azione antiinfiammatoria e antisettica esercitata dai principi attivi che sono presenti nella pianta, e cioè tannini, fiavonoidi e glucosidi idrochinonici tra cui l'arbutina; a quest'ultima è attribuita l'azione antisettica.
Le foglie di Uva ursina non hanno spiccate proprietà diuretiche, ma la loro azione antiinfiammatoria e anticatarrale favorisce la normalizzazione delle funzioni escretive. Per il loro contenuto in polifenoli, i preparati di Uva ursina per uso esterno sono considerati ottimi astringenti e anti-infiammatori.